Schisi. Una nuova collana di ebook / Secondo Natura

1 Luglio 2019

Nella creazione del programma culturale di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, ampia attenzione è stata data alla relazione tra l’Arte e la Scienza con l’individuazione di un tema specifico. Il tema Futuro Remoto rappresenta una riflessione sul rapporto millenario con lo spazio e le stelle; un rapporto che, ripercorrendo anche i passi di Pitagora, uno dei residenti più illustri della Regione Basilicata, esplora l’antica bellezza universale della Scienza. Si mettono a confronto pratiche antichissime con modelli di vita fruibili, capaci di influenzare le idee di cultura e di sviluppo dei prossimi decenni provando a rispondere all’annosa domanda: C’è una schisi tra Arte e Scienza, una separazione e una distanza tra le due? Le dimensioni principali del fitto rapporto tra Arte e Scienza di cui ci occupiamo sono: l’Arte e la Scienza come prodotti dell’evoluzione biologica e culturale; l’Arte e la Scienza come fonte reciproca di ispirazione; l’Arte come canale significativo della comunicazione della Scienza.

 

Matera 2019 Capitale Europea della Cultura e Doppiozero hanno creato, a sostegno dei progetti del programma culturale, una piccola collana di cinque e-book denominata Schisi, curata da Agostino Riitano; la collana nasce dalla convinzione che sia possibile tracciare una rotta tra le scienze umane e le cosiddette scienze esatte, quel passaggio a Nord-Ovest che, come ci ricorda il filosofo ed epistemologo Michel Serres, cercavano gli esploratori un secolo e mezzo fa tra i diversi continenti in luoghi estremi. 

Gli ebook contengono saggi di cinque autori che rivolgono la loro attenzione agli aspetti interdisciplinari e si segnalano per la capacità di coniugare il rigore delle loro argomentazioni e una particolare cura alla leggibilità dei testi.

 

 

La Natura è per noi una realtà molto concreta e al tempo stesso inafferrabile. Vogliamo dominarla e ci troviamo spesso, se non sempre, dominati da lei, o almeno a fare i conti con la sua inevitabile forza. Nel corso dei secoli abbiamo costruito quel sistema di regole e previsioni che abbiamo chiamato “scienza”, uno strumento potente, con cui abbiamo potuto imbrigliare le forze della Natura in funzione della nostra affermazione sulla Terra. Questo perché vivevamo come specie in un ambiente ostile, che ci minacciava di continuo. 

 

Il genere umano ha sviluppato anche la tecnica, e si è fornita di un enorme apparato che culmina con la rivoluzione industriale per utilizzare la Natura ai propri fini. Tuttavia la Natura si vendica, se così possiamo dire, o almeno si sottrae alla nostra giurisdizione pratica, attraverso eventi che non riusciamo sempre a dirigere o controllare: eruzioni vulcaniche, terremoti, uragani, piogge, cadute di meteoriti, bufere, e altri cataclismi, che noi chiamiamo “naturali”. La letteratura e la poesia hanno descritto questo rapporto conflittuale, e insieme anche di sofferta amicizia tra l’uomo e la Natura, come testimonia, ad esempio, l’opera poetica di Giacomo Leopardi. 

 

 

Una nuova questione si è proposta negli ultimi decenni alla specie umana; gli è stata data il nome di Antropocene per indicare una nuova epoca geologica: dopo quattro miliardi e mezzo di storia del nostro Pianeta una specie che vi vive sta ne determinando in modo inarrestabile il suo futuro. Per alcuni l’Antropocene indica il controllo superiore dell’ambiente naturale, per altri non è che la nuova forma assunta dalla volontà della specie umana di dominare la Natura stessa. Sarà possibile, oppure si tratta di qualcosa destinato al fallimento, fino a trascinare con sé la stessa specie vivente che l’ha suscitata? 

 

A questo interrogativo non troverete una risposta diretta in questo ebook, anche se quello di cui mi occupo ha evidenti rapporti con l’avvento dell’Antropocene. In queste pagine si prova a vedere la Natura sotto una forma diversa, quella degli elementi che la formano, a cui noi umani abbiamo dato un nome e costruito una struttura discorsiva, prima ancora che scientifica, per definirli. Sono gli elementi che i filosofi presocratici elencavano nella quaterna compositiva del Cosmo stesso: terra, acqua, aria, fuoco. Per filosofi che precedono il pensiero di Socrate, Platone e Aristotele, tutto quello che esiste è il risultato di questi elementi primi. Si tratta di una filosofia naturale che nomina “cose”, che noi tutti vediamo e anche manipoliamo nella nostra permanenza vitale sulla superficie della Terra. 

 

Questa raccolta di brevi scritti ripercorre quindi gli “elementi”, uno per uno, che sono “secondo Natura”, e ne dà conto attraverso una lettura che utilizza, insieme alla scienza, la letteratura, l’arte, la filosofia, l’estetica, ovvero molti dei saperi che nel corso dello sviluppo umano le varie civiltà hanno messo a punto per descrivere il mondo naturale.

 

Si parte dal Caos che ci circonda, dalle azioni dell’acqua e dell’aria, degli elementi base della vita sul Pianeta, per cercare di capire quali siano appunto le forze che modellano il mondo intorno a noi. L’acqua, ma anche la sabbia e persino la polvere, che elementi ultimi non sono, perché ci sono componenti più sottili, invisibili, che determinano la forma stessa delle cose; il Pianeta non è composto solo di neutroni e protoni, ma anche di onde, schiume, erbe, nuvole e vento. Si tratta di elementi che sembrano appartenere soprattutto alla letteratura e alle arti visive, perché evocate da poeti, scrittori, pittori, scultori, video artisti; ma si tratta anche di oggetti su cui si esercita, come si vedrà da questi tredici brevi scritti, la scienza, non più e non solo quella cartesiana o galileiana, ma la scienza che scopre i frattali e le teorie del caos, che cerca di classificare le nuvole che attraversano i nostri cieli nelle stagioni, oppure le pietre che vediamo lungo il corso dei torrenti e dei fiumi. 

 

 

Utilizzando la scienza, gli strumenti che ci vengono dalle scienze della complessità, e insieme dall’arte, dalla letteratura e dall’estetica, gli uomini hanno cercato di convivere con la Natura rispettandone le modalità attraverso cui essa s’esprime. Ci sono in queste pagine autori che ritornano più volte, ad esempio Italo Calvino. Questo dipende dal fatto che negli anni Settanta e Ottanta del XX secolo questo scrittore, ha provato a esercitare uno sguardo curioso e fattivo su quei medesimi oggetti, di cui allora non si dava compiutamente scienza. La crisi del razionalismo nel corso del Novecento ha prodotto una ricerca che non segue più le linee della ragione classica, ma vede nel mondo naturale forme e forze diverse da quelle individuate da Cartesio e dai suoi continuatori. L’azione che più si esercita in queste pagine è quella dello sguardo, uno sguardo che va dal mondo intorno a noi ai libri, ai testi. Leggere la Natura è un’attività che si svolge su più piani, e che ha aspetti molto differenti. Essere “secondo Natura” significa tener conto anche della natura umana, che c’è, esiste e determina il nostro approccio al mondo sensibile.

 

Sono pagine scritte da un umanista, non da uno scienziato, e perciò seguono percorsi differenti da quelli che i ricercatori possono compiere muniti del loro sapere scientifico; non per questo sono estranei alla scienza contemporanea, che lambiscono e bordeggiano attraverso letture varie. Un percorso che riguarda i luoghi naturali che tutti noi frequentiamo: mare, fiume, laghi, campi, boschi, cielo. Un percorso che vuole essere secondo Natura per capirla meglio con gli strumenti della letteratura e dell’arte oltre che della epistemologia e della scienza. Una via intermedia, un passaggio a Nord-Ovest tra scienze umane e scienze esatte, come l’ha cercato sin qui un filosofo come Michel Serres. 

 

Indice

 

Introduzione

Caos sensibile

Acqua

Pietre

Sabbia

Polvere

Vento

Nuvole

Onde

Schiuma

Stelle

Erbe

Albero

Fuoco

Nota bibliografica

 

Schisi. Collana a cura di Agostino Riitano. 

Prodotta da Matera 2019 Capitale Europea della Cultura e Doppiozero.

Vai alla Libreria di doppiozero per scaricare il libro

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